BPSD: disturbi psicotici del comportamento correlati alle demenze

Quasi la totalità dei pazienti affetti da demenza soffrirà di un disturbo psicotico nel corso della malattia1, questi disturbi non dipendono esclusivamente dalla patologia del paziente, ma spesso sono correlati a fattori ambientali: la sovra o la sotto-stimolazione, le dinamiche familiari, la perdita della routine, possono influenzare negativamente il problema2.

1: Steinberg M, Shao H, Zandi P, Lyketsos CG, Welsh-Bohmer KA, Norton MC, Breitner JC, Steffens DC, Tschanz JT., Cache County Investigators. Point and 5-year period prevalence of neuropsychiatric symptoms in dementia: the Cache County Study. Int J Geriatr Psychiatry. 2008 Feb;23(2):170-7.
2:International Psychogeriatric Association. The IPA complete guides to behavioral and psychological symptoms of dementia. Milwaukee, WI: International Psychogeriatric Association, 2010

3:International Psychogeriatric Association. The IPA complete guides to behavioral and psychological symptoms of dementia. Milwaukee, WI: International Psychogeriatric Association, 2010.
4:International Psychogeriatric Association. The IPA complete guides to behavioral and psychological symptoms of dementia. Milwaukee, WI: International Psychogeriatric Association, 2010
5: A series of brief cognitive therapy interventions with people experiencing both dementia and depression: a description of techniques and common themes. Clin Psychol Psychiatry 2003; 10: 175–185. 
6: Savaskan E, Bopp-Kistler I, Buerge M, et al. Therapy guidelines for the behavioural and psychological symptoms of dementia. Praxis 2014; 103: 135–148.
7: Kales HC, Gitlin LN, Lyketsos CG. Assessment and management of behavioral and psychological symptoms of dementia. BMJ 2015; 350: h369. 
8: Lyketsos CG, Del Campo L, Steinberg M, et al. Treating depression in Alzheimer disease: efficacy and safety of sertraline therapy, and the benefits of depression reduction: the DIADS. Arch Gen Psychiatry 2003; 60: 737–746. 
9:Porsteinsson AP, Drye LT, Pollock BG, et al. Effect of citalopram on agitation in Alzheimer disease: the citAD randomized clinical trial. JAMA 2014; 311: 682–691. 
10:Ballard C, Waite J. The effectiveness of atypical antipsychotics for the treatment of aggression and psychosis in Alzheimer’s disease. Cochrane Database Syst Rev 2006
11:Richter T, Meyer G, Möhler R, Köpke S. Psychosocial interventions for reducing antipsychotic medication in care home residents. Cochrane Database Syst Rev. 2012 Dec 12;12(12):CD008634. doi: 10.1002/14651858.CD008634.pub2. Update in: Cochrane Database Syst Rev. 2023 Aug 31;8:CD008634. doi: 10.1002/14651858.CD008634.pub3. PMID: 23235663; PMCID: PMC6492452

Le strategie di prevenzione e trattamento dei BPSD sono variegate.

Il primo passo da compiere è l’identificazione e la correzione dei fattori scatenanti, questo può prevedere l’addestramento dei familiari e del personale che assiste il malato a evitare comportamenti conflittuali e incoraggiare l’instaurarsi di una routine. Nelle fasi iniziali della malattia è molto importante, più che correggere i comportamenti sbagliati, rinforzare e premiare gli atteggiamenti giusti3. Le sedute di riabilitazione cognitiva, organizzate dalle associazioni dei pazienti sul territorio, a titolo gratuito e sono tarate sulla gravità del decadimento cognitivo, prevedono l’inserimento del paziente in piccoli gruppi con attività commisurate alla gravità del decadimento cognitivo. La combinazione di attività psicoattitudinali, educazione dei familiari e terapia anticolinesterasica ha dimostrato avere una efficacia superiore della terapia da sola3,4, tuttavia è riconosciuta una efficacia di queste misure solo nei gradi di decadimento cognitivo da lieve a moderato5.

Il trattamento farmacologico prevede l’impiego di molecole studiate per altri stati morbosi, spesso le caratteristiche intrinseche di molecole antidepressive, come la capacità di aumentare o ridurre la fame, la sedazione, stimolare l’attenzione o ridurre l’ansia o il dolore sono funzionali all’impiego nella demenza6,7,8,9.

I farmaci antipsicotici dovrebbero essere riservati solo alle manifestazioni maggiori, il ricorso a queste terapia dovrebbe quanto più possibile essere documentato e contingentato all’esigenza temporanea e il loro dosaggio ridotto al minimo indispensabile, sino a una somministrazione al bisogno, in quanto il loro impiego è direttamente correlato all’aumento della mortalità e allo sviluppo di effetti collaterali quali disfagia, allettamento e parkinsonismo10.

La presenza di educatori socio-sanitari consente il dimezzamento del dosaggio di farmaci antipsicotici11.